Dal 1° gennaio 2024 è prevista l’istituzione della c.d. “ZES unica” per il Mezzogiorno, con introduzione di un nuovo credito d’imposta per gli investimenti, che ricalca quello attualmente disciplinato dall’art. 1 commi 98-108 della L. 208/2015, in scadenza il 31 dicembre 2023.
La Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, denominata “ZES unica”, include i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.
Stando alla bozza di testo circolata, il nuovo credito d’imposta, spetta alle imprese che dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026, effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite di cui sopra.
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale relativi:
- all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio;
- nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Lo schema di decreto pubblicato statuisce che il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni, per ciascun progetto d’investimento, nel limite massimo di 100 milioni di euro, fissando anche un importo minimo di 200 mila euro per ciascun progetto.
Le intensità massime di aiuto applicabili, riportate di seguito, sono fissate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027:
Dimensione impresa | |||
Regioni | Piccola | Media | Grande |
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia | 60% | 50% | 40% |
Basilicata, Sardegna e Molise | 50% | 40% | 30% |
Abruzzo | 35% | 25% | 15% |